martedì 4 ottobre 2011

Sono omosessuale, come faccio a non deludere mio padre?




Questa che leggete nel titolo è una domanda molto frequente (soprattutto tra i giovani ragazzi che scoprono la propria omosessualità).
Il padre è una figura importante, rappresenta il senso del giudizio e della giustizia. Egli è una guida morale, ma è anche un modello per i figli maschi.
Un padre che rimprovera il figlio perché si dichiara omosessuale, viene visto come un giudice il cui dito indice è puntato "contro" il figlio.
L'accusa è quella di aver deluso il padre e la famiglia; e questo fa sentire il figlio meno "uomo", sente  una colpa per la quale non è degno di fare parte di questa società.
Il padre è una figura molto importante, che sostiene e aiuta i figli nella crescita e nello sviluppo della propria identità.
Quando si parla di “ruolo paterno” non sempre si ha chiaro il peso e la centralità di tale funzione.
Il padre, a differenza della madre, dal punto di vista del ri-conoscimento condiviso del suo ruolo, e’ una figura meno attrezzata e sicuramente possiamo dire che essa arranca nel trovare un proprio spazio sia all’interno della propria famiglia che soprattutto nei riguardi di sé.
 Ciò significa che di fatto il padre partecipa al processo di crescita e di sviluppo della psiche e dei processi sociali e psico-relazionali del figlio.
Normalmente, nel confronto padre-figlio, si sviluppa, nel periodo dell’adolescenza, una conflittualità, naturale, che motiva il giovane a crescere e a rendersi adulto agli occhi dei genitori, e in particolare agli occhi del padre. 
Questo meccanismo vive una crisi nel momento in cui il conflitto ha una degenerazione. Quando ad esempio vi è il coming out di un figlio, che dichiarando la propria omosessualità vede generarsi attorno a lui una serie di tabù (psicologici e sociali), che aumentano la conflittualità con il genitore.
Secondo Freud un tabù non è altro che un’azione proibita verso la quale esiste nell’inconscio una forte inclinazione.
Le proibizioni connesse all’omosessualità sono tramandate di generazione in generazione attraverso l’educazione dei genitori.
L’omosessualità dichiarata di un figlio diventa una forma di emancipazione del giovane che si stacca dai genitori, i quali cercano di trattenerlo attraverso delle pressioni psicologiche.
Difficile parlare di questo argomento. Nel saggio “Amare Diversamente” vengono date informazioni anche riguardo questo tema del legame con i genitori, e il bisogno di superare le paure (proprie e sociali), per abbattere quei Tabù, che da troppo tempo ormai imprigionano le menti della nostra società.
Questa che leggete nel titolo è una domanda molto frequente (soprattutto tra i giovani ragazzi che scoprono la propria omosessualità).
Il padre è una figura importante, rappresenta il senso del giudizio e della giustizia. Egli è una guida morale, ma è anche un modello per i figli maschi.
Un padre che rimprovera il figlio perché si dichiara omosessuale, viene visto come un giudice il cui dito indice è puntato "contro" il figlio.
L'accusa è quella di aver deluso il padre e la famiglia; e questo fa sentire il figlio meno "uomo", sente  una colpa per la quale non è degno di fare parte di questa società.
Il padre è una figura molto importante, che sostiene e aiuta i figli nella crescita e nello sviluppo della propria identità.
Quando si parla di “ruolo paterno” non sempre si ha chiaro il peso e la centralità di tale funzione.
Il padre, a differenza della madre, dal punto di vista del ri-conoscimento condiviso del suo ruolo, e’ una figura meno attrezzata e sicuramente possiamo dire che essa arranca nel trovare un proprio spazio sia all’interno della propria famiglia che soprattutto nei riguardi di sé.
 Ciò significa che di fatto il padre partecipa al processo di crescita e di sviluppo della psiche e dei processi sociali e psico-relazionali del figlio.
Normalmente, nel confronto padre-figlio, si sviluppa, nel periodo dell’adolescenza, una conflittualità, naturale, che motiva il giovane a crescere e a rendersi adulto agli occhi dei genitori, e in particolare agli occhi del padre. 
Questo meccanismo vive una crisi nel momento in cui il conflitto ha una degenerazione. Quando ad esempio vi è il coming out di un figlio, che dichiarando la propria omosessualità vede generarsi attorno a lui una serie di tabù (psicologici e sociali), che aumentano la conflittualità con il genitore.
Secondo Freud un tabù non è altro che un’azione proibita verso la quale esiste nell’inconscio una forte inclinazione.
Le proibizioni connesse all’omosessualità sono tramandate di generazione in generazione attraverso l’educazione dei genitori.
L’omosessualità dichiarata di un figlio diventa una forma di emancipazione del giovane che si stacca dai genitori, i quali cercano di trattenerlo attraverso delle pressioni psicologiche.
Difficile parlare di questo argomento. Nel saggio “Amare Diversamente” vengono date informazioni anche riguardo questo tema del legame con i genitori, e il bisogno di superare le paure (proprie e sociali), per abbattere quei Tabù, che da troppo tempo ormai imprigionano le menti della nostra società.

http://www.amarediversamente.com/

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